Mentre assistiamo – ha senso dire “impotenti”? – alla chiusura di una delle librerie storiche di Palermo, la Libreria Broadway (leggi intervista alle libraie), a Catania si respira aria di festa: il 15 settembre riapre la Legatoria Prampolini, nata nel 1894 come Legatoria Libreria Tirelli di Donna Tirelli madre di Romeo Prampolini, e rilevata dalle sorelle Maria Carmela e Angelica Sciacca, già proprietarie della Libreria Vicolo Stretto. Con 125 anni di storia alle spalle, la libreria promette di restituire ai suoi lettori la sua antica atmosfera, insieme ad alcuni testi da consultare, ma allo stesso tempo promette di unire a questo una coscienza più fresca, coerente con i nostri tempi: non mancheranno le novità editoriali, le iniziative, le presentazioni.
Il 15 settembre riapre ufficialmente la Legatoria Prampolini. Cosa significa (r)accogliere un pezzo di storia e portarlo ai giorni nostri? Cosa significa per voi?
«La storia non è qualcosa che inizia e finisce, è un processo in continuo cambiamento. Chi decide di “averci a che fare” ha il compito di saper dialogare con il passato, saperlo interpretare e rendere la complessità che il tempo “si porta con sé” comprensibile a chi vive il presente. Per noi la Legatoria Prampolini è tutto questo con un tassello in più: un sogno che si realizza».
In un periodo storico in cui molte librerie chiudono, voi invece ridate vita ad un nuovo spazio: quali sono i vostri progetti? Avete fiducia nei lettori?
«Abbiamo tantissimi progetti in cantiere che sveleremo pian piano, sicuramente daremo vita a tutti quelli che in Vicolo Stretto non siamo riuscite a realizzare per via dello spazio. L’intera città è un potenziale “lettore”. I nostri lettori, con la fiducia che ci hanno dato nel corso di questi anni, hanno permesso che questo sogno si realizzasse».
Cosa consigliate ai librai che pensano di non riuscire a sopravvivere a ebook, Amazon, a quelli che pensano che il libro sembra non avere più bisogno di un portavoce, di uno spazio destinato ad esso?
«Ogni libraio sa con che tipo di territorio si relaziona ogni giorno e i libri di cui quel territorio nello specifico ha bisogno. I dati attestano un 20% (che non è poco) di acquisto on line e di un 70% in libreria, le proporzioni ci sembra parlino chiaro».
Vecchio e nuovo coesisteranno in questo luogo con 125 anni di storia. Come intendete rispettare la lunga tradizione alle spalle della libreria e come la adatterete ai giorni nostri?
«Abbiamo acquistato dai vecchi proprietari una parte del patrimonio librario della Libreria Prampolini, questa selezione sarà a disposizione della cittadinanza e non sarà in vendita. Ogni lettore avrà la possibilità di sedersi e sfogliare i libri dell’antica libreria. Per il resto, abbiamo deciso di aggiungere a questa fantastica storia lunga 125 anni la nostra esperienza come libraie del XXI secolo».
Cosa significa per voi essere state riconosciute come “Promotrici della lettura e della cultura”? Che responsabilità sentite di avere nei confronti dei lettori?
«Il premio che ci è stato consegnato il 31 Agosto 2019 dal comitato promotore di “Naxos Legge” per noi è un graditissimo riconoscimento al lavoro che abbiamo fatto in questi otto anni. Più che dargli un significato vorremmo fosse uno stimolo, a fare di più e meglio».
L’apertura è vicina. Qualche anticipazione sui vostri progetti, eventi, iniziative?
«Il calendario di settembre è già online, ci saranno alcune presentazioni organizzate da noi ed altre in collaborazione con la Fondazione Fava ed Etnabook per esempio.
In ottobre ospiteremo un appuntamento rivolto solo ai librai di cui però non possiamo dire di più. Il resto, lo scoprirete fra pochissimo! Vi aspettiamo domenica 15 settembre dalle 18.30 alla Legatoria Prampolini in via Vittorio Emanuele 333».