Storia e tradizioni, curiosità e momenti della località balneare di Mondello, a Palermo. Un racconto tra ieri e oggi nel libro di Vittorio Lo Jacono “Mondello e dintorni”, pubblicato da Spazio Cultura Edizioni. Non solo parole ma anche immagini che documentano i cambiamenti della spiaggia famosa per il lido con al centro lo Stabilimento Balneare in stile art nouveau, ma anche per le ville in stile liberty.

“Mondello e dintorni”, il libro in breve.
«Il libro è una breve storia della località balneare di Mondello, fa richiamo a 14mila anni a.C. con le grotte dell’Addaura e i graffiti, a 250 anni a.C. quando Annibale veleggiava nel porto di Mondello e conquistò Monte Pellegrino, per andarsene tre anni dopo verso Trapani. Ma soprattutto la storia inizia dalla bonifica della spiaggia della località voluta dal principe Lanza di Scalea. Dobbiamo ricordare che prima di Lanza di Scalea, Ferdinando IV di Borbone quando venne in Sicilia fece una breve piccola bonifica, ma la vera bonifica si deve al principe. Da allora in poi è nata la società di Palermo chiamata oggi Immobiliare Italo Belga che praticamente ebbe in concessione la spiaggia per cento e più anni e poi l’ha avuta rinnovata fino al 2020».

Il titolo del libro fa riferimento al luogo ma anche ad una metafora, perché Mondello è fatta di personaggi, di ricordi, di mestieri. Chi sono i protagonisti del tuo racconto?
«Racconto tutta la vita dei circoli, dal più antico che è quello del Lauria all’ultimo che è Costa di Ponente. Parlo anche dei personaggi famosi che ci sono stati e che ci sono tuttora: come per esempio il farmacista Ignazio Mercadante che oggi ha 95 anni. Parlo anche dei locali, dei personaggi che vendono merce sulla spiaggia, soprattutto i venditori di pollanche.
Racconto per esempio di un certo Sorrentino, morto tempo fa e oggi sostituito dal figlio che porta avanti il suo mestiere. Il libro racconta anche la storia dei vari ristoranti come “Calogero” o “Sariddu” che prima avevano le baracche in riva al mare, poi sono stati fatti sloggiare e oggi invece hanno dei ristoranti e trattorie. Oppure del famoso e mitico zio Pippo che continua imperterrito ad essere presente».

Da dov’è nata l’ispirazione per la scrittura di questo libro?
«Io non sono di Palermo, sono di Messina, sono venuto qui una cinquantina di anni fa. Mia moglie è mondellana da sempre, io ho iniziato a frequentare la spiaggia grazie a lei. Nel 1995 ho scritto il primo libro, sempre “Mondello e dintorni”, mentre ero seduto in un cortile guardando il mare mentre attorno a me tutti mangiavano, giocavano a carte, insomma tutta la vita che si svolge normalmente.
Questo libro è stato quindi pubblicato per la prima volta nel 1995 ed ha avuto un successo strepitoso, si esaurì in pochissimi mesi, solo che l’editore di allora non volle ristamparlo perché pensava di venderne poche copie. Ora ho trovato questo editore, Nicola Macaione, che è stato lungimirante e l’ha voluto pubblicare. Però ovviamente quello era fermo al 1996, questo è aggiornato al 2017».

La presentazione del libro è stata organizzata all’Antico Stabilimento Balneare di Mondello. Com’è andata?
«L’incontro di presentazione è andato molto bene, lo Stabilimento era pieno e l’editore felice. Era presente anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando il quale si è complimentato dicendomi che riesco a fare rivivere queste località come se fossero una cosa di oggi, ha apprezzato insomma».

Prossimi progetti di scrittura.
«Ho concluso l’incontro di presentazione dicendo che mi riprometto di scrivere un romanzo sulle famiglie di Mondello. In realtà ho già iniziato a scrivere e ho dato appuntamento a tutti tra un anno da oggi che siamo ancora nell’anno di Palermo Capitale della Cultura. È un romanzo tipo i “Malavoglia” di Verga, io però mi occupo di altre famiglie, famiglie che esistono davvero».