Sai cos’è la nostra vita?
La tua e la mia?
Un sogno fatto in Sicilia.
Forse siamo ancora lì e stiamo sognando…Leonardo Sciascia
Chiara Notararigo è nata in Sicilia, in particolare a Catania, e di quest’isola, piena di contraddizioni, segreti nascosti nella notte, ne ha fatto una musa ispiratrice, il suo “motore”. L’illustrazione non è solo il suo “mestiere”: è il modo attraverso cui entra in rapporto con il mondo, lo strumento con cui comunica la sua interiorità. Dalla sua inseparabile bic nera, Chiara Nott – suo nome d’arte – hanno preso vita le “Creature fantastiche di Sicilia”, raccolte nel libro edito da Il Palindromo, e la copertina di “Cariddi”, la rivista di Rossomalpelo Edizioni.
Cosa significa per te illustrare? Come è iniziata la tua esperienza da illustratrice e quali responsabilità senti di avere “raccontando per immagini”?
«Per me illustrare significa “essere”, significa vivere l’immaginazione. Vivere in un sogno.
Essendo disgrafica, la mia esperienza da illustratrice inizia, per così dire, già fra i banchi di scuola. Mentre gli altri prendevano appunti io li illustravo.
Poi, con la maturità, nasce il mio primo progetto “Nata in Sicilia” una raccolta di illustrazioni parlanti (attraverso penne di poeti, scrittori, filosofi…), un tributo ad una terra tanto bella quanto, per certi versi, sfortunata.
Quali responsabilità sento di avere? Riuscire innanzitutto ad esprimere “ogni cosa” attraverso un’immagine e nel miglior modo possibile per far sì che “tutti” ne possano fruire.
E, cosa non meno importante, raccontare il mio contemporaneo per lasciare un’impronta tangibile del mio immaginario.»
È chiaro che la Sicilia abbia per te un ruolo importante: è “Lei” ad ispirarti? Quanto la Sicilia influenza il tuo lavoro nel quotidiano?
«Vorrei rispondere a questa domanda citando Ferdinando Scianna, che riassume il mio sentimento: “Essere nato in Sicilia è un privilegio ma forse anche una maledizione. Ci sono luoghi che più di altri, determinano, nel bene e nel male, un modo di essere che ci si porta dietro sempre. Io mi sento Siciliano” (Autoritratto di un fotografo).
Si, è “Lei” ad ispirarmi, inevitabilmente. Traggo energia dalla mia terra e credo anche di non poter vivere, né tantomeno creare, lontano dalla mia Sicilia, non potrei mai essere pienamente me stessa in un altro luogo».
Com’è nata la collaborazione con il Palindromo? E da quali input è germogliato il progetto di “Creature fantastiche di Sicilia”?
«In realtà sono state le Creature fantastiche a portarci dai nostri editori temerari.
Con Rosario Battiato, autore e ideatore del progetto, che ha creduto in me fin dall’inizio, cercavamo una casa editrice indipendente siciliana che potesse ospitare e soprattutto che riuscisse a tenere a bada quelle discole delle Creature e Il Palindromo, già conosciuto per il suo catalogo “fantastico”, ci ha accolti con grande entusiasmo.
L’input è nato dalla voglia di far riemergere questi esseri dimenticati, di riportarli alla luce e così ci siamo travestiti da palombari per intraprendere il nostro viaggio nella Sicilia dell’eterna notte».
Se ce n’è una, a quale creatura fantastica sei più affezionata? E quale maggiormente ti rappresenta?
«Le amo tutte allo stesso modo, poiché le sento tutte mie.
“La ragazza fiore”, con quello sguardo malinconico, è forse quella che mi rappresenta di più».
Cosa racconta la copertina della rivista Cariddi, nata dalla collaborazione con Rossomalpelo Edizioni?
«La copertina di “Apocrifo Siciliano” racconta “La nascita di Cariddi” secondo il mio immaginario onirico. Nel bel mezzo di una notte tempestosa, fra il ballo delle onde e il canto delle sirene, il miracolo della creazione. E come scrive Rosario Battiato: “una cascata di nero per celebrare la nascita della piccola e ambiziosa Cariddi, col cordone ancora saldo e un bacio umido e strisciante dal bizzarro siciliano”».
Prossimi progetti?
«Tanti. Posso anticipare che in primavera uscirà il secondo volume sul fantastico siciliano, di Rosario Battiato e della sottoscritta e ovviamente edito da Il Palindromo.
Inoltre, sono felice di aver recentemente disegnato il logo per il blog letterario Fimmina che legge di Margherita Ingoglia, grazie al quale siamo uscite su ANSA Palermo».