Prima di essere un’illustratrice, Mariella Cusumano, è un’insegnante. Proprio dai banchi di scuola e dai suoi piccoli studenti prende ispirazione per i suoi lavori. Le sue illustrazioni sono sempre frutto di una fase di studio e approfondimento, di un profondo cercare il senso, il significato e la forma del mondo e dei personaggi del libro che nascerà. La sua formazione da architetto e la sua passione per i libri e il disegno, l’ha portata da adulta ad avvicinarsi al mondo dell’editoria, in particolare a quello dell’editoria indipendente siciliana: ha, infatti, collaborato con Glifo edizioni, Splēn edizioni, Edizioni Kalós ed è stata illustratrice per la rivista Ammatula. Nell’intervista racconta del suo percorso, delle sue pubblicazioni e dei suoi nuovi progetti, regalando una piccola raccolta delle illustrazioni a cui è più affezionata.
Con quali case editrici indipendenti siciliane hai collaborato e come è iniziata la tua esperienza da illustratrice?
«Sin da piccola mi piaceva disegnare personaggi e storie ed ero affascinata dai libri illustrati. Mi sono accostata al mondo dell’illustrazione in età adulta, per puro caso, quando ho deciso di rimettermi a disegnare dopo vent’anni. Questa passione, nata per hobby, è cresciuta sempre di più fino a diventare un’esigenza cui non riesco più a rinunciare. Il primo libro che ho illustrato è “Rosalia dai capelli d’oro” scritto da Giuseppe Carli e pubblicato dalla casa editrice Glifo. Da anni ero affascinata della storia della “Santuzza”, insieme all’autore ci siamo resi conto che non esisteva un libro per bambini che raccontasse la sua storia per cui abbiamo proposto l’idea alla casa editrice che l’ha accolta con entusiasmo. È stata un’esperienza importante per tutti visto che eravamo al nostro esordio. Il libro è stato accolto con grande entusiasmo dai bambini palermitani e non solo. Inoltre ho collaborato con altre due case editrici Splēn e Kalós».
Cosa significa per te collaborare con una casa editrice indipendente?
«Mi piace lavorare con le case editrici indipendenti per il coraggio che mostrano nel credere ad un ideale, stimolare il pensiero con i libri. Non è affatto facile sopravvivere, cercare quotidianamente di portare avanti questo obiettivo tra mille difficoltà. Ogni dettaglio va curato in tutti i suoi aspetti, dalla realizzazione al rapporto con il pubblico. Un progetto editoriale di successo è il frutto di una proficua collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, l’insieme di uomini e donne che condividono un progetto e una idea».
Cosa ispira i tuoi disegni? Esiste un modello, un artista che influenza il tuo stile?
«La realizzazione di ogni mia illustrazione è sempre preceduta da una fase di studio del testo o del tema da illustrare, e da una ricerca iconografica che mi serve per costruire l’illustrazione finale. Cerco di comprendere come reinterpretare il mondo ed i personaggi che devo raccontare in modo personale. La mia formazione da architetto mi aiuta molto in questo lavoro. Seguo molti illustratori. L’illustrazione mi piace farla, ma anche seguire i lavori degli altri: ho una vasta biblioteca di libri illustrati di generi anche completamente diversi. Ritengo che guardare e leggere tanti libri è fondamentale per nutrire la propria mente e la propria creatività. Tra i miei preferiti Joanna Concejo ed Elena Odriozola».
Nel realizzare un albo illustrato per bambini, c’è un grande aspetto pedagogico. Come vivi, da illustratrice, questa “responsabilità”?
«Prima di essere illustratrice sono insegnante della scuola secondaria di primo grado. Proprio dai banchi di scuola traggo molte delle mie fonti d’ispirazioni per i miei progetti. Un libro che ho avuto il piacere di illustrare che è stato accolto molto bene dalle scuole è stato “Un safari in città”, scritto da Adele Cammarata e pubblicato dalla casa editrice Splēn. Si tratta di una guida insolita di Palermo a caccia di leoni. Nata dall’esperienza di “Palermo apre le porte” e dalla mente di Adele Cammarata, autrice con cui spesso collaboro e anche lei insegnante».
C’è una copertina o un’illustrazione a cui sei particolarmente affezionata?
«Una copertina a cui sono particolarmente affezionata è quella del libro “L’album delle meraviglie”, scritto da Adele Cammarata e pubblicato dalla casa editrice Kalós. Era un progetto che tenevo nel cassetto fin da quando ho iniziato ad appassionarmi al mondo dell’illustrazione, ma ha avuto un lungo periodo di gestazione. L’idea di questo libro nasce dalla mia passione per il periodo della Belle Époque e per gli oggetti d’antiquariato. Un periodo storico di grandi cambiamenti sociali molto amato ma poco valorizzato e che i nonni ricordano con grande nostalgia. Nel realizzare l’illustrazione della copertina mi sono ispirata alle meravigliose carte da parati del villino Florio».
Il tuo prossimo progetto?
«Sto preparando diversi progetti con case editrici indipendenti sia siciliane e non che verranno presto pubblicati. Nel cassetto ho anche tanti altri progetti a cui spero presto di dedicarmi e trovare un editore. Ovviamente per adesso è tutto top secret, ma vi terrò informati e sarà un grande piacere in futuro raccontarvi queste nuove storie e mostrarvi le illustrazioni. Oltre ai progetti editoriali di recente insieme ad alcuni amici abbiamo creato un’associazione, Cameradaria, con lo scopo di far incontrare gli appassionati di illustrazione, promuovere e divulgare l’illustrazione per adulti e bambini e far emergere nuovi talenti tramite corsi e workshop con illustratori affermati».