Fare rete, creare legami per dare vita a nuove storie: la rivista letteraria Ammatula, nata da due menti siciliane, trasforma le parole in immagini grazie alla collaborazione tra autori e illustratori. Una scelta audace, sperimentale, originale, che sopravvive grazie al sostegno di una casa editrice indipendente e al desiderio di trasmettere il semplice “piacere di leggere”, come racconta Marco Di Fiore. Una rivista siciliana (cartacea) che supera i confini isolani e dialoga con luoghi e persone lontane, dando spazio a chi spesso non ne trova. Ammatula è spazio condiviso, è necessità inutile.
Le origini di Ammatula: quando e come nasce? Da quale input e desiderio?
«Ammatula nasce nell’ottobre 2017 dalla follia di Marco Di Fiore e Francesca Ventimiglia. Nasce perché in Sicilia, lì dove viviamo, di riviste letterarie ce ne sono ben poche. Avevamo – e abbiamo ancora – la voglia di offrirci come vetrina per chi non trova spazio. La voglia e il desiderio di trovare nuove voci, belle mani».
Perché la scelta di questo nome?
«Avevamo il desiderio di chiamare la nostra rivista con un termine tipicamente siciliano. Abbiamo scelto Ammatula, che è qualcosa di inutile, di vano, perché non abbiamo la pretesa di insegnare – tramite gli scritti che pubblichiamo – nulla, soltanto il piacere di leggere. Per questo infatti, il nostro motto è diventato “Non leggo ammatula, io leggo Ammatula”».
Cosa significa pubblicare una rivista indipendente nel contesto culturale siciliano di oggi?
«Vivere in Sicilia è come vivere in una bolla, separati dal resto. La Sicilia è ricca di case editrici indipendenti che pubblicano romanzi di livello, ma di riviste letterarie ce ne sono ben poche. Mi vengono in mente Suq e a4 ad esempio. Progetti di qualità ma lontani dalla tipica idea di rivista letteraria. Ma pur avendo un nome che trasuda sicilianità non ci andava di rimanere completamente ancorati alle nostre origini, abbiamo quindi deciso di superare lo stretto e cercare autori e storie lontane da noi»
Da cosa dipende la scelta di prediligere le illustrazioni rispetto al racconto scritto?
«Di riviste che si dedicano alle parole ce ne sono già tante, noi invece abbiamo cercato di avvolgere le parole che ci arrivavano, nei colori. Nelle immagini. Gli illustratori che ci contattano hanno sempre il lavoro più complesso. Si propongono con una rivisitazione del nostro logo: l’ampolla, la migliore arrivata diventerà poi la copertina del numero in uscita. In seconda battuta, agli illustratori scelti, viene affidato uno dei racconti da illustrare. Abbiamo sempre trovato gente in gamba, con la capacità di trasformare in immagini ciò che leggeva. Contattando a volte l’autore per chiedere consigli. Molti sono rimasti in contatto ed è quello che volevamo noi quando Ammatula è nata: creare legami e contatti tra artisti».
Ci sono collaborazioni in atto?
«Ci affianchiamo ad Arkadia Editore, casa editrice indipendente di Cagliari. Hanno creduto nel nostro progetto e ci danno una mano nella distribuzione di Ammatula, che per noi sarebbe stata quasi impossibile. Ci lasciano totale libertà di scelta sulle opere da pubblicare e sulle illustrazioni da allegare. Possiamo solo essere grati a loro di questa opportunità».
Con quale criterio scegliete gli “addetti ai lavori” da intervistare?
«È un lavoro che affidiamo totalmente alle sapienti mani di Giorgia Tribuiani, autrice Voland e collaboratrice alla Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi. Cerchiamo di scegliere sempre qualcuno che abbia qualcosa da insegnare, qualcosa che possa essere utile a chi si approccia a questo mondo».
Qualche anticipazione sul prossimo numero della rivista: quali illustratori ospiterà? Ci sarà un tema di fondo a legare tutte le “storie”?
«Il prossimo numero uscirà a cavallo tra marzo e aprile. Come sempre non ci sarà un tema generico, ma tante belle storie e illustrazioni. Abbiamo affidato la copertina alle belle mani di Paola Rattazzi, giovanissima che vive a Torino. A lei saranno affiancati illustratori esordienti e scrittori dai nomi già sentiti: Daniele Zito e Ruska Jorjoliani, per dirne due. Non mancherà la solita intervista curata da Giorgia Tribuiani, che a questo giro ha dedicato le sue parole a una scrittrice italiana di livello: Laura Pugno».
È possibile acquistare Ammatula su Amazon e Ibs e a Palermo da Prospero, Modusvivendi e Libreria del Mediterraneo.