Classe ’93, giovanissimo illustratore con una preparazione e una grande passione che non ha nulla da invidiare ai professionisti e disegnatori più navigati: Gabriele Genova si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e ha approfondito il mondo dell’illustrazione all’ISIA di Urbino, diplomandosi nel 2020. Ha pubblicato con Ideestortepaper il suo primo albo illustrato,”L’Opra dei Pupi, la battagli infinita” scritto da Eliana Messineo, e con Edizioni Museo Pasqualino è nato il suo secondo progetto “Carota sulla Luna”, scritto da Alessia Franco. L’Opera e i pupi siciliani sin dall’inizio al centro della sua ricerca e il Museo Pasqualino sempre tappa importantissima della sua Palermo. Gabriele Genova è illustratore del mese di febbraio 2021 per Lo scaffale indipendente.
Cosa significa per te illustrare? Come nasce un’illustrazione?
«L’atto di illustrare è un modo come un altro di dare vita a quelle grandi nuvole di sensazioni e immagini che abitano il cranio quando stai leggendo un libro o qualsiasi altra cosa. Difficile rispondere in modo esaustivo a questa domanda data la mia ancora breve esperienza da illustratore, ma è senz’altro un bisogno che proviene dall’anima o giù di lì. È una ricerca senza apparente fine che ti costringe a leggere vedendo e a guardare la realtà con altri occhi. Ogni illustrazione, nel mio lavoro, nasce in modo diverso e preferisco non soffermarmi su un metodo, ma sperimentarne sempre di nuovi.
Perlopiù si parte da un testo già scritto, da un racconto o altro, le parole creano immagini che qualche volta riesci a rubare all’istante, altre impiegano settimane prima di scendere. Inizio a schizzare a matita e poi passo alla colorazione. Spesso in quel leggero disegno a grafite si nasconde tutto quanto, ma sai da dove inizi e mai dove finisci.
La tecnica che uso ultimamente è complessa, richiede tempo e pazienza ma è un po’ come una meditazione: dipingo con l’acqua e poi aggiungo gocce di colore alle chiazze sul foglio, i colori mescolandosi creano trame che spesso non posso controllare e mi costringono a scoprire passo dopo passo l’illustrazione che verrà; una forma di improvvisazione controllata».
Com’è nato il tuo rapporto con i pupi siciliani? Da dove ha avuto origine questa passione?
«I pupi mi affascinano fin da quando ero un bambino, ma l’amore e la devozione verso questa Arte unica al mondo nasce durante i miei anni di studio di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il mio relatore e maestro Fabrizio Lupo mi diede l’opportunità di conoscere la famiglia Cuticchio, il maestro Mimmo e tutta la realtà culturale promossa dall’Associazione figli d’Arte Cuticchio in felici occasioni di collaborazione come il Festival della Macchina dei Sogni. Da lì in poi tutto l’immaginario letterario Ariostesco, Boiardesco e di tutta l’Opra dei Pupi non hanno mai smesso di appassionarmi.
Un luogo poi, che senz’altro ha contribuito a far crescere questa passione, è il Museo delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo, a mio avviso uno dei più bei musei della città e del mondo vista l’incredibile collezione presente. Ci torno regolarmente, come in pellegrinaggio, per guardare quei pupi che anche se fermi non smettono di suggerire magici sogni e coraggiose battaglie».
Che valore ha avere illustrato due albi per due case siciliani indipendenti siciliane?
«Un valore immenso, un desiderio che nutrivo da tempo e soprattutto un felice onore. La Sicilia e le sue realtà editoriali indipendenti sono tesori, spesso nascosti e sconosciuti ai più, che meritano di avere visibilità e occasioni di crescita. In questi anni stiamo imparando quanto il libro sia un bene di prima necessità. Inoltre, la Sicilia con tutta la sua storia e cultura da enarrare dovrebbe godere di una fortuna editoriale e letteraria ancora più grande e questo è un augurio e un appello che voglio fare ai i tanti figli di questa meravigliosa terra che, spesso, sono costretti a far fortuna altrove: abbiate sempre un occhio di riguardo verso la vostra isola, pensatela anche da lontano e quando potete nutritela e fatela crescere».
Ti va di raccontarci in breve il lavoro sui due albi?
«Il mio primo albo illustrato “L’Opra dei Pupi, la battagli infinita” edito da Ideestortepaper, nasce qualche anno fa durante un progetto di esame per il corso di Illustrazione nell’istituto dove studiavo, L’ISIA di Urbino. Dovevo raccontare un’arte che non fosse l’illustrazione ma utilizzando quest’ultimo linguaggio. Ecco che in mezzo a tutta quella neve mi scese l’idea di raccontare l’Opra e Palermo con una storia in cui i pupi prendono vita e scappano in giro per la città. Conoscevo la realtà di Ideestortepaper e un giorno, passeggiando davanti alla loro sede-negozio decisi di far veder il progetto ad Angelo Bruno, che trovando il mio stile molto vicino al loro dopo qualche tempo decise di pubblicarlo. Del testo si occupò Eliana Messineo che ispirata dai miei acquarelli e dalla mia storia ne scrisse una davvero affascinante e vicina alla mia.
Il secondo libro è in parte figlio del primo, poiché ho avuto la fortuna di conoscere Alessia Franco, l’autrice, anche grazie ad amicizie in comune con Ideestortepaper. Alessia dopo aver visto i miei lavori aveva decretato che sarei stato io l’illustratore del suo racconto “Carota sulla Luna” una favola affascinante che anche in questo caso narra di pupi che prendono vita in avventure di Ariostesca memoria. Quando lessi il racconto mi innamorai perdutamente e due mesi dopo realizzai le tavole e impaginai l’intero libro».
Esiste un maestro, un illustratore, un personaggio che ti guida nel tuo lavoro, che è di ispirazione?
«I maestri sono tanti e ogni giorno ne scopro di nuovi, ma a questa domanda riesco a risponderti all’istante perché mi sento preparato! I miei maestri indiscussi sono senza alcun dubbio Emanuele Luzzati e Štěpán Zavřel, due artisti totali, poliedrici e capaci di trasmettere profondità, spiritualità, gioia e ironia nelle loro opere. Guardare i loro libri, le loro tavole, risveglia sempre qualcosa in me, sono maestri che non smettono di insegnare anche quando pensi di conoscerli a memoria».
Prossimi progetti?
«Sto lavorando a due libri insieme ad alcuni amici e amiche filosofe perché uno dei nostri sogni è quello di raccontare la filosofia con i libri illustrati e insegnarla a scuola e ai bambini. Inoltre, ho nel cassetto un progetto per uno spettacolo di marionette ispirato all’Orlando Furioso che spero, quando la pandemia finirà e i teatri riapriranno, di riuscire a mettere in scena, sempre se la vita lo vorrà, e poi comu vene si cunta!»