Morti di Sicilia

Secondo volume della collana Mirabilia, dopo “Breve guida alle fonti miracolose di Sicilia“, esce in libreria i primi di novembre “Morti di Sicilia e altre stranezze” con Rossomalpelo Edizioni (progetto grafico di Giovanni Fazio). Il testo, a cura di Renato Battiato, indaga una delle festività più famose in Sicilia: il 2 novembre, la «festività più morta di tutte», come cita l’introduzione. Se del “lato oscuro” i Rossomalpelo hanno dimostrato di esserne intenditori e studiosi con le prime pubblicazioni, con questo libro non ci sono più dubbi. Si tratta di una raccolta di racconti, storie di morti che si incarnano in altri animali, storie macabre, per ricordare come il 2 novembre sia solo il giorno in cui si celebra il regno dei morti, per onorarne la memoria. In realtà il confine tra il loro e il regno dei viventi, non esiste: sono dei vivi a intermittenza.

 

Introduzione

Di morti siciliani ce n’è tanti,
attenti a tutti quanti
di Renato Battiato

Da sotto i morti non stanno muti. È questo che ci hanno insegnato in Sicilia, pertanto questa antologia di racconti si limita a raccontare una verità — una delle tante — che tutti i bimbi isolani conoscono bene. I Morti bisbigliano, origliano, biascicano oscure sentenze, ballonzolano, minacciano, giocano a nascondino, mangiano, rubano, scherzano, sghignazzano, uccidono. Fanno di tutto e, insomma, a volte se ne fregano pure dei prestigiosi studi — da Pitrè a Buttitta, tanto per citare due tra i più noti — che vorrebbero in qualche misura legarli alla terra, ai riti contadini, ai cicli di abbondanza e penuria, alla semina.
I Morti di Sicilia sono personaggi popolari perché di regole, appunto, non ne hanno, quasi fossero passati dall’essere protagonisti della tradizione orale alle riviste pulp di inizio Novecento. Con questo spirito proponiamo i racconti di questa antologia, che offrono uno spaccato di Morti che appaiono nel giorno che gli è consacrato, cioè il 2 novembre, e di altri che si manifestano indipendentemente dalla festività o che fingono di manifestarsi, illudendo il lettore.
I Morti di Sicilia in fondo non si differenziano molto da quelli che ancora respirano. Occupano lo spazio terrestre e lo abitano, in modo più fugace dei vivi, con la consistenza friabile della memoria e il desiderio mutabile della loro molteplice natura. I Morti di Sicilia, in altri termini, sono dei vivi a intermittenza. Il confine tra questi due mondi, quello dei viventi e quello dei trapassati, peraltro non esiste: a ricordarcelo c’è la festività più morta di tutte, il 2 novembre, che è una sfilata della memoria, del trapasso. Il suo contenuto, nelle intenzioni di questo libro, si spinge ben oltre la vittoria della vita sulla morte o il ricordo dei defunti, perché certifica quella continuità tra i due mondi che di fatto esiste nel corso di tutto l’anno e che nel giorno della festa trova soltanto un simbolico giorno di esposizione pubblica, di condivisione.
Del resto, i siciliani, in un modo o nell’altro, con i morti ci fanno i conti tutti giorni; che lo facciano per onorare il percorso compiuto dai padri o per prendersi le punizioni e le ripicche di quanti stanno di sotto è un affare che poco importa, perché la Sicilia stessa è una sarabanda di cadaveri o, se preferite, un’enorme sala da ballo per la più grande danza macabra del mondo.
A testimoniare la varietà dei racconti che gravitano attorno ai Morti di Sicilia — storie di possessioni, di redivivi, di morti che s’incarnano in altri corpi di animali, di morti col teschio pesante che schiacciano la tenera cervice dei bambini e di altri che cavano gli occhi ai fanciulli indiscreti e curiosi — ci sono le opere di questo libro che idealmente si collegano alla magica tradizione orale, raccolta, tra gli altri, nelle Leggende popolari siciliane di Salvatore Salomone Marino oppure negli Esseri soprannaturali e meravigliosi di Giuseppe Pitrè.
Ed è nel segno di questa insana curiosità che nasce il libro che avete tra le mani, perché in Sicilia di morte non si muore mai.

 

Morti di Sicilia e altre stranezze“Morti di Sicilia e altre stranezze”
di Giovanni Verga, Luigi Capuana, Vincenzo Linares, Giuseppina Radice, Danilo De Luca

Un’antologia di racconti che include grandi classici, Verga, Capuana e Linares, e inediti di autori contemporanei, Radice e De Luca. Cinque storie per raccontare i Morti di Sicilia – in maiuscolo perché differenti da tutti gli altri morti del mondo – che sopravvivono nell’immaginario collettivo tra feste dedicate, manifestazioni bizzarre e riti immemori. I racconti del volume si ispirano alla tradizione orale siciliana che si dispiega, nelle cinque opere, in narrazioni dalle tinte gotiche e surreali. “Morti di Sicilia e altre stranezze” è il secondo volume della collana #mirabilia della RossoMalpelo Edizioni che riporta alla luce, in una chiave accessibile e popolare nei contenuti e nella grafica, il passato più oscuro e tenebroso della Sicilia.