Rossomalpelo Edizioni inaugura la collana Mirabilia con “Breve guida alle fonti miracolose di Sicilia“, un testo di Giuseppe Pitrè a cura di Renato Battiato (progetto grafico di Giovanni Fazio). Gli editori catanesi, che all’oscuro e al misterioso sono affezionati (leggi articolo su Cariddi), avviano il nuovo progetto che propone, in soluzioni grafiche sempre diverse, autori esordienti, classici, dimenticati, «per raccontare, nell’essenzialità del breve testo accompagnato da illustrazioni, l’aspetto magico, coinvolgente e interrogativo del portento, dello strano». Mirabilia vuole essere un viaggio lungo terre mai esistite, un racconto intorno al mito, alle leggende e molto altro. Il libro sarà disponibile a partire dall’ultima settimana di settembre.
Introduzione
A che serve l’alchimia se abbiamo i santi
Nei Secreti diversi et miracolosi racolti dal Falopia, et approbati da altri Medici di gran fama, stampato a Venezia nell’anno del Signore 1640, si elencano, in tre libri, istruzioni per fare cerotti, unguenti, pozioni, pillole, medicamenti di vario genere e molto altro. Ingredienti fondamentali erano i vini, orine, latte di donna, acquavite, lozioni e via dicendo. Operazioni che, l’autore assicurava, avrebbero avuto un esito molto “salutifero”, grazie anche agli importantissimi Secreti di Alchimia dispensati nell’ultimo volume (tra questi si leggono istruzioni d’ordine cosmico e fondamentale, ad esempio come trasformare il piombo in oro, e altre di natura più pragmatica, cioè come far crescere i capelli o farli cadere oppure come fare delle copertine indistruttibili per i vostri libri). Il volume in questione è una ristampa che mette ordine nel campionario di artifici del tempo, visto che la prima edizione era stata “un parto imperfetto”, e che offre risultati particolarmente efficaci, dal momento che lo stesso autore, quel Gabriele Falloppio che fu anatomista, botanico e medico, ogni tanto lascia scorrere tra le righe qualche commento personale: “io l’ho provata, et è verissima”.
Più o meno nello stesso periodo della seconda pubblicazione del buon Falloppio, la Sicilia, sulfurea tessitrice di storie, rispondeva con la diffusione di numerose leggende legate alla nascita di fonti miracolose – che tramutavano acqua in latte o sangue in acqua e che avevano poteri incredibili – spesso legate alla scoperta delle reliquie di martiri. Si citano, come esempio, la fonte di Sant’Angelo a Licata – tra il 1625 e il 1627, anni del processo per i miracoli del santo, ci sono diverse testimonianze sulle straordinarie capacità di questa fonte – e quella della Madonna della Provvidenza a Palermo, scaturita nel 1668, ma l’elenco potrebbe continuare, allargando il raggio temporale in avanti e indietro. Un campionario di miracolosa semplicità che, a differenza dei consigli del Falloppio, non richiede intrugli né complesse operazioni: sono le acque curative che, per intercessioni di santi e madonne, attraverso preghiere e scongiuri, sgorgano in tutta l’Isola. A raccogliere questo fluire incessante di segnalazioni, ci ha pensato uno che di professione faceva il medico ma che sarebbe passato alla storia per tutt’altro. Si chiama Giuseppe Pitrè, vissuto tra il 1841 e il 1916 e noto ai più per il suo meticoloso lavoro sulle tradizioni isolane. Proprio lui si occupò di redigere un elenco denso di citazioni con l’esatta collocazione di queste fonti miracolose nell’articolo Acque miracolose in Sicilia all’interno della rivista Archivio per lo studio delle tradizioni popolari, pubblicata il 31 maggio del 1896 da Carlo Clausen. L’illustre antropologo precisa: «molte sono, scrive il medico V. Ryolo1, le acque, le quali in Sicilia si reputano miracolose, e quasi ogni luogo vanta le sue; sebbene queste nella loro maggior parte siano altrettante acque o minerali o favolose». Il consiglio è quello di crederci sempre: il meraviglioso, almeno in Sicilia, è figlio legittimo di menzogna e sacralità e nessuno capisce bene se, e in che termini, le due cose finiscano col coincidere.
“Breve guida alle fonti miracolose di Sicilia”
di Giuseppe Pitrè
Le fonti miracolose di Sicilia esistono da secoli, alcune addirittura da millenni. Ancora oggi abitano le terre dell’Isola e continuano a suggestionare i visitatori tra realtà e finzione, fede e speranza, mistero e folklore. Una guida per scoprirne le origini, legate al mito e al sacro, e per esplorarne l’attuale collocazione, saggiando personalmente la veridicità delle leggende”. 8 storie legate a 8 Fonti miracolose, sparse per l’Isola.