Dall’alba fino al tramonto, un percorso tutto “in salita” fino al tetto dove Iris scopre cosa davvero significa “cercare qualcosa”: è la piccola protagonista del libro “L’ascensore” dell’autore pordenonese Daniele Bergesio e dall’illustratrice ucraina Olha Muzychenko, in uscita il 28 novembre con VervaVolant Edizioni. Per la rubrica dedicata alle anteprime editoriali, tre particolari delle tavole tratte dal libro dal formato unico e inusuale.
“L’ascensore” non è solo il titolo dell’albo, dedicato ai bambini dai 5 anni in su, ma lo strumento scelto dall’autore e dall’illustratrice come metafora della ricerca e dell’acquisizione della consapevolezza di sé e del mondo. Da un piano all’altro, Iris scopre cosa accade in casa in una giornata estiva che sembrava rapita dalla noia.
Nella quotidianità di un giorno qualunque, impara dalla mamma il valore dell’aiuto e della collaborazione, dalla nonna a conservare gli oggetti che ricordano il calore di un affetto, dal papà l’importanza del lavoro e della fatica, dal nonno il segreto dell’avventura ma anche del sapersi cercare.
«Da qualche tempo il nonno non si imbarcava più, però chi aveva tempo per ascoltarlo viaggiava per il mondo seduto comodo in poltrona.»
Intorno ad Iris, tra una stanza e l’altra, le cose si muovono, assumono un significato e lei va raccogliendo i semi di quel percorso in salita. In questo viaggiare lungo i piani, acquisisce oggetti ma anche nuove consapevolezze. Quello dell’acquisizione della consapevolezza, di sé e del mondo, è un processo che non può prescindere dalla famiglia e dall’ambiente in cui si vive.
Ogni figura familiare (la mamma, il papà, i nonni, lo zio, il cugino…) dona qualcosa di sé costellando il cammino di Iris di nuove verità, seminando ciò che sarà da adulta. Un percorso non per forza costellato di difficoltà, ma di certo, lungo, necessario e impegnativo: ecco la metafora dell’ascensore.
Alla fine del viaggio, di questa salita, Iris trova una bellezza rinnovata che ha tutto il sapore di una piccola grande conquista: un mondo tutto da scoprire che profuma di futuro. Tutto questo lo deve proprio ai suoi familiari, al loro affetto che diventa strumento di conoscenza, ai valori che le hanno trasmesso con amore e dedizione in questo affascinante cammino in costruzione quale è la “crescita”.
“L’ascensore”
di Daniele Bergesio, illustrazioni di Olha Muzychenko
Al piano di sopra c’era la stanza del nonno: da giovane partiva in nave e tornava dopo mesi, senza valigia ma con tanti regali. Da qualche tempo non si imbarcava più, però chi aveva tempo per ascoltarlo viaggiava per il mondo seduto comodo in poltrona.
Sembra una giornata estiva come tante, senza nulla di particolare da fare, ma la casa di famiglia è grande e decisamente popolata: mamma, papà, nonno, cugino, tutti sono impegnati in qualche attività. Solo Iris vaga da un piano all’altro, condotta dal fido ascensore. Primo piano, secondo piano, terzo piano, ad ogni fermata Iris impara qualcosa dai suoi buffi familiari: dalla mamma a collaborare, dalla nonna a conservare, dal nonno a cercarsi…