il tuo nido altrove

«Pagine di vita, di una nonna e una nipotina lontana. Riflessioni sulla vita e sulla morte.
Confessioni mai svelate. Un delicato racconto che profuma di casa, di mare, di carta, inchiostro e gelsomini». Psicologa e psicoterapeuta, Fabrizia Sala regala un romanzo intimo con cui si è voluta mettere a nudo: esce in libreria l’11 novembre con Navarra Editore il libro “Il tuo nido altrove“, un racconto delicato e profondo sul senso della vita, parole appassionanti in cui specchiarsi e riconoscersi. Nell’articolo un brano tratto dal libro e una breve intervista all’autrice.

 

Brano tratto da “Il tuo nido altrove”

Sai, Noemi, la distanza che ci separa ha come unico e debole vantaggio quello di rinnovare il piacere dell’incontro, la suggestione nello scoprire qualcosa di te che mi era sfuggito. Come la somiglianza con il nonno e la voglia di cioccolato che non sapevo avessi ancora. Provo dolore per tutto quello che mi perdo, che ci perdiamo.
Ma adesso sei qui. Saliamo le scale di casa a passi lenti, io, tu, la mamma e il nonno. Dobbiamo riabituarci alla tua presenza in famiglia, riconoscere nella meraviglia di averti qui con noi un evento naturale. Entrambe abbiamo pudore di mostrare i sentimenti che ci legano. Soltanto Céline si agita dietro le vetrate. Ha già annusato la tua presenza e la sua gioia è irrefrenabile!
Ti aggiri per la casa ignara di tutto: dalle leggi della fisica a quelle dell’evoluzione. Soltanto l’amore orienta i tuoi passi. Ritrovi i giochi che avevi lasciato, i pupazzi che aspettano di essere animati dal tuo sguardo birichino. Strizzi gli occhietti, fai le boccacce, sputi per gioco sulla faccia del nonno. Ma, poiché le novità generano fraintendimenti, il nonno si arrabbia, tu ti offendi, e a me tocca il compito di spiegare, di mediare. Al dispetto segue il pianto e nello sconforto ti rifugi tra le mie braccia, finalmente ti senti libera di svelare tutto il tuo amore. Ed è nella ferita che trovi la via d’accesso. Quel che desideri è manifestare il tuo mondo e fonderti nel nostro.

“Il tuo nido altrove” è dedicato al senso della vita, alla memoria, al sentimento. Da quale spinta interiore nasce la scrittura di questo libro?
«In un primo momento dal bisogno di colmare un vuoto affettivo. La vita, alcune volte, ci mette di fronte a delle scelte esistenziali con le quali dobbiamo fare i conti. Ci ricorda che siamo creature simili ai pesci, costretti ad attraversare le correnti del mare. Man mano, senza rendermene conto, attraverso la scrittura quel mio stato d’animo si è trasformato in opportunità. Adesso potevo finalmente dare voce alla mia inquietudine, interpretarne il senso, trasformarla in dono per me stessa e per gli altri. E quale dono più grande se non la restituzione di quella memoria in cui siamo stati bambini; quel luogo dove poter ritornare qualche volta e sostare nel ricordo di chi abbiamo amato, soprattutto quando la nostalgia penetra il nostro animo rendendoci piccoli, indifesi, abbandonati. È un racconto sulla vita e come tale è un racconto sui sentimenti, sulle nostre fragilità, sulle paure, e sulle domande che ci poniamo tutti di fronte al mistero dell’esistenza. E quando un essere viene al mondo, sia esso figlio, nipote, o il bambino della porta accanto, immancabilmente le domande sull’uomo si fanno più urgenti poiché soltanto nel senso che vogliamo dare alla nostra vita è racchiusa tutta l’eredità da lasciare in dono a chi proseguirà il cammino anche senza di noi».

Quanto e in che modo, il suo lavoro da psicologa e psicoterapeuta, ha influito nella stesura di questo racconto?
«In quanto psicoterapeuta lavoro sulle emozioni, ne individuo l’origine, interpreto i vissuti delle persone che mi consultano consegnandomi le loro storie. Noi siamo sempre un divenire, e un lavoro sulla consapevolezza ci aiuta a comprendere ciò che ci viene a turbare. Nel romanzo ho potuto così raccontare le mie emozioni, farne un’analisi minuziosa, a volte audace, altre volte scomoda. I veri protagonisti della storia sono le mie paure, le mie incertezze, i miei desideri, le mie speranze. Ho raccontato il senso di smarrimento che si prova quando si è costretti, perché è nella natura umana che ciò avvenga, a dover lasciare le creature che ami in un mondo che non sai più riconoscere come tuo. Mi sono messa a nudo poiché nudi nasciamo. Mi auguro che il lettore trovi nelle pagine del mio romanzo la stessa motivazione a superare le paure e a riconoscere nelle proprie fragilità la forza dell’amore per la vita».

Com’è nata la collaborazione con Navarra Editore? E quale supporto professionale (o consigli) ha ricevuto nel lavoro sul libro?
«Conosco Ottavio Navarra da tempo, in quanto editore impegnato ma anche uomo affidabile e onesto, come viene da molti definito. Prima di lui avevo fatto leggere il mio manoscritto, giacente in un cassetto da anni, a Vanessa Leone, giornalista e scrittrice che di recente ha pubblicato con Ottavio Navarra un libro per bambini dedicato a Danilo Dolci. Vanessa, una volta letto il romanzo, mi ha suggerito di inviare il manoscritto ad Ottavio. Mi lascio sempre contagiare dal suo entusiasmo. Scrivo ad Ottavio poche righe, lo faccio con molta timidezza, mista a pudore. Lui mi risponde dopo un mese circa e da quel momento inizia un’attiva collaborazione anche con il suo staff per una buona riuscita del romanzo. Da quel momento non mi sono sentita più sola, il mio progetto è diventato un progetto per tutti, dall’editing, all’illustrazione, alla ricerca del titolo. Ma soprattutto ho vissuto la gioia di far parte della collana di libri pubblicati da Ottavio Navarra che sono sicura mi accompagnerà sempre».

Il tuo nido altrove“Il tuo nido altrove”
di Fabrizia Sala

La memoria è l’eredità più preziosa che si possa lasciare. Fabrizia lo sa e non perde occasione per scrivere alla sua amata Noemi pagine di vita, quella condivisa e quella che scorre distante. Noemi, la nipotina, è una bimba che vive tra Roma e Palermo. Ha una giovane mamma che attraversa un periodo difficile, quello della separazione dal suo compagno, e proviene da un vissuto particolare che si affaccia nella voce della nonna, custode e protettrice del loro passato, presente e futuro. Tre donne strettamente legate, vicine ma lontane allo stesso tempo. Un tempo riempito e svuotato continuamente, interrotto dalla distanza e ricucito a ogni nuovo avvicinamento. Un tempo che sembra sfuggire di mano a tutte e tre.