Il 9 marzo ha compiuto sessant’anni Barbara Millicent Roberts, in arte Barbie. La bambola più venduta al mondo dal 1959, che ancora oggi non mostra i segni della sua età, è protagonista del romanzo di Erica Donzella “Buon compleanno Barbie“, pubblicato da Villaggio Maori Edizioni. Non solo un omaggio a Barbie, tuttora protagonista delle storie e delle fantasie di molte bambine, ma un’occasione di riflessione: la famosa bambola di plastica si fa metafora dell’oggi, della società in cui viviamo e che ci costringe ad assumere un’identità e a correggerla secondo le sue regole, a venire a patti con le sue condizioni, mentre noi dimentichiamo chi siamo davvero. “Buon compleanno Barbie”, profondo ma smorzato da toni più divertenti e leggeri, è un libro sulla solitudine. In anteprima, su Lo scaffale indipendente, un brano del libro in uscita ad aprile.
– VI –
Barbie Dream Glow
«Non credere che io ami tutto ciò che possiedo. Molto di ciò che vedi non è stata una mia scelta»
«Nemmeno Ken… vero?»
«L’amore non si sceglie, mai».
Sarah Jackson abbassò gli occhi verso il parquet che aveva sotto i piedi. Se avesse potuto sprofondarvi dentro l’avrebbe fatto. Sapeva bene di cosa si stava parlando, conosceva a menadito quel vuoto incolmabile provocato dalla perdita di qualcuno che si è amato senza riserve. Sapeva bene che senza Peter la sua esistenza era diventata vuota, noiosa, colma di cuori virtuali. Il suo cuore aveva iniziato a somigliare allo schermo di uno smartphone su cui scorrere con due dita, scegliendo partner occasionali con cui andare a letto e consigliati da un’applicazione. Tinder, ora pro nobis.
«Lei crede si possa amare qualcuno per sempre?»
«Credo che “per sempre” valga soltanto per Biancaneve e Cenerentola. Il mondo reale è complesso, le persone sono complesse. Le relazioni, quasi sempre, si riducono ad aspettative tra due esseri che vogliono qualcosa di diverso. No, non credo nell’amore eterno»
«Allora perché fingere di amare qualcuno e decidere di conviverci per trent’anni?»
«Comodità, abitudine, denaro. Paura di rimanere da soli. Gli essere umani non sono fatti per rimanere da soli. La solitudine è un abisso. Nessuno vuole davvero tornare a casa la sera da solo e guardare BoJack Horseman su Netflix per sempre pensando che questa non sia una sconfitta»
«Nemmeno una bambola?»
«Nemmeno una bambola. Mi hanno progettata per giocare, è vero. Ma l’hanno fatto proiettando su di me le loro aspettative e i loro desideri. Matrimoni da favola, una vita avventurosa, castelli, piscine, viaggi, soldi. Tutto ciò che chiunque, sessant’anni fa, faceva fatica ad avere nella vita reale. Io sono nata per esaudire i sogni di persone a cui mancava ogni cosa. Le bambine erano soltanto un pretesto. La verità è che tutti giocano a essere chi non sono – ma finito il gioco – la vita, l’amore, rimangono un mistero con cui non si può scendere a patti».
“Buon compleanno Barbie”
di Erica Donzella
“Buon compleanno Barbie” non è solo un omaggio alla famosa bambola, ma scava più a fondo toccando da vicino aspetti del nostro essere condizionati da una società che ci suggestiona, portandoci a dimenticare cosa vogliamo e, soprattutto, chi siamo davvero.