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#Etnabook: presentazione collana Sképsis di Lekton Edizioni
20 Settembre, 2019 - 19:00
Ingresso liberoLekton Edizioni partecipa a “Etnabook – Cultura sotto il vulcano” e in occasione della manifestazione presenta, venerdì 20 settembre alle 19, la collana collana Sképsis: all’incontro partecipano i due autori Simone Belvedere e Selenia Anastasi per parlarvi delle loro opere.
“Mens Extensa”, saggio che ripercorre la storia del rapporto tra mente e cervello, dai filosofi antichi a oggi, per giungere a trattare gli effetti che la mente umana ha sul mondo. Nella seconda parte del libro, l’autore si sofferma in maniera più estesa sul rapporto che l’uomo ha con la tecnologia, definendolo un nuovo prometeo: «L’uomo, […] come novello Prometeo, plasmando crea il proprio mondo, un mondo in cui poter vivere, un mondo intelligente […], un mondo modellato dalla nostra azione cognitiva e che appare, sempre più, costellato di artefatti». Partendo dal semplice foglio di carta che utilizziamo per appuntare un pensiero, nel tempo abbiamo imparato ad avvalerci di una serie di artefatti sempre più sofisticati, come computer e smartphone. Tra gli artefatti, però, ve n’è uno che supera tutti gli altri, un artefatto senza precedenti e che rischia di non averne in futuro: la bomba atomica.
Questo è il mondo che andiamo a creare, costruito per noi e piegato alle nostre esigenze, perlomeno così pensiamo. La tecnologia nuoce all’uomo o fa parte della sua stessa evoluzione? Se fosse la tecnologia un giorno a essere non più strumento per noi, ma parte di noi? Se fossimo noi stessi un giorno per metà (o anche più) macchine, cyborg? Forse lo siamo già.
Queste sono le ricerche intraprese nel secondo anello della collana, il cui titolo è una piccola provocazione: appunto, “Verificare di essere umani”, che guarda a scenari futuri tra ansie, utopie e speranze, in un discorso che abbia un valore etico: «Siamo ancora umani, troppo umani, ma perché il post-umano non resti l’abbaglio visionario di una generazione di nuovi sognatori, illusi di poter capovolgere lo status quo […], urge ripensare radicalmente la nostra etica, rivedere le nostre politiche ecologiche, abbattere inerzie e abitudini antiche, fondare metodi di conoscenza e istituzioni nuove. Serve pensare il futuro come il realizzarsi di virtualità presenti».