Una visita agli esseri della Sicilia dell’eterna notte: è quella che propongono Rosario Battiato e Chiara Nott nel volume illustrato “Creature fantastiche di Sicilia” con in allegato una mappa dell’isola, edito da il Palindromo nel 2018 per la collana Kalìspera.
Siamo abituati ad immaginare che siano gli spiriti coloro che vengono a farci visita nottetempo. Invece, avendo tra le mani questo libro, sembra quasi che siamo noi a far visita a loro, addentrandoci nel loro mondo con in ausilio una mappa estraibile utile per orientarsi nella Sicilia fantastica.
I testi scritti da Battiato costituiscono un piccolo compendio delle creature che nella cultura popolare siciliana animano le notti dell’Isola ed eccezionalmente anche i suoi mezzogiorno caldi e sonnolenti. Ad ogni creatura viene attribuito un nome, una descrizione ed una collocazione geografica, usando come fonte la letteratura novellistica sul tema. Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza delle creature magiche tradizionali, il consiglio è di cercare altrove ulteriori informazioni, in quanto, come precisano gli stessi autori, il testo non può fare da riferimento a ricercatori e cultori che si occupano del folklore siciliano.
Le illustrazioni di Chiara Nott danno una forma ad una materia che è per sua essenza sfuggente. Gli spiriti e le creature sovrannaturali, infatti, sono evanescenti. In più, illustrare il folklore relativo alle credenze magiche è un’arte poco praticata, una sfida rischiosa, in quanto le creature, seppur riconducibili ad un’unica matrice, cambiano di storia in storia, di luogo in luogo e non sono mai uguali a sé stesse.
Il tratto suggestivo dell’illustratrice è degno della sfida, perché delinea delle figure riconoscibili e però, grazie alle sfumature e ad alcuni contorni aperti ed a tratteggi indefiniti, lascia il resto all’immaginazione di ciascuno, ingrediente fondamentale per ogni storia che voglia restare inquietante. Tra queste storie, all’interno di “Creature fantastiche di Sicilia” troviamo, ad esempio, quella della Marabecca, abitante dei pozzi, che ingoia in un buco nero chiunque riesca ad intravederne la figura e secondo quanto scritto:
«Questa creatura è unica perché è diabolica nell’arte di non esistere.»
Eppure, Battiato e Nott ne hanno scritto in un libro, hanno raccontato alcune sue vicende e l’hanno rappresentata simbolicamente in un disegno. Non stupiamoci, dunque, se questa sera vedremo delle donne ballare nella più vicina casa abbandonata, dei diavoli in processione, dei preti che celebrano messe scurdate con il libro liturgico al contrario o un vascello fantasma al largo del porto. Gli esseri non ci stanno cercando, siamo noi che andiamo a trovarli, con questo libro.
E facciamo bene, perché il fantastico popolare rischia di essere soppiantato dal fantastico del main stream. Queste creature, come specie in via di estinzione, fanno parte integrante del nostro paesaggio. Se vogliamo, integriamole con i personaggi immaginari post-moderni, però dirgli addio sarebbe una perdita: i loro echi resterebbero comunque nel nostro inconscio culturalmente informato, ma non sapremo più dargli un nome.
L’immagine dell’articolo riprende una delle illustrazioni di Chiara Nott nel capitolo “Anime”