Palermo, terra di incontri, di culture diverse. Palermo, città “tutto porto”, che abbraccia chi arriva e saluta con rammarico chi decide di abbandonarla. La conosce bene, questa Palermo, Alessia Franco, l’autrice del libro “Con lo sguardo in su“.
Della città ne vuole cogliere i dettagli più coloriti, le sfaccettature più affascinanti. Proprio a Palermo è ambientato il suo nuovo romanzo che, definirlo una storia per ragazzi, sembra riduttivo. Stabilire quale lettura sia più adatta ai ragazzi e quale agli adulti a volte è difficile, per non dire inesatto: se si parla di sentimenti e di conquiste, di bellezza e di amicizia, basta un’anima attenta.
“Con lo sguardo in su“, che Edizioni Kalós pubblica con una copertina – a cura di Flavia Filpi – degna della storia (delicata, semplice, dolce), è il racconto di un incontro, di un’amicizia sbocciata in quella che si sarebbe potuta definire una situazione incompatibile: due vissuti così lontani, contrapposti, due bambine provenienti da due mondi totalmente differenti.
Eppure Sisidda e Josetta fanno della loro diversità sociale e culturale un’occasione di scambio e di crescita. Il loro incontro, davanti due tazze di tè, diventa il primo di tanti, un appuntamento giornaliero immancabile. Lei, Sisidda, è a servizio della famiglia di Josetta, l’agiata famiglia proveniente dalla Germania e trasferita a Palermo. Josetta, vive la sua quotidianità di bambina fortunata e inizia a condividerla con la nuova amica senza lasciare che l’affetto reciproco venga contaminato da discriminazione o pregiudizio.
Sisidda, prima di trasferirsi nella villa dei Cohen, viveva a Danisinni, un povero quartiere palermitano. Parlare di fortuna nel suo caso significa altro: una famiglia unita, le belle tradizioni da onorare, ma soprattutto l’amore della sua mamma che le ha insegnato ad avere, nei confronti della vita, uno sguardo attento, fiero, perché «La bellezza è di tutti. Anzi, è proprio di chi sa guardarla, di chi la ama e vuole custodirla, di chi la guarda meravigliato».
E così bisogna guardare questa città che sa deluderti sì, ma anche riempirti il cuore: bisogna guardare Palermo “Con lo sguardo in su”. Nel raggiungere la sua nuova vita, la sua nuova casa, Sisidda descrive ciò che vede, i balconi pieni di fiori, i palazzi dallo stile liberty, e poi i lampioni, le strade, i colori. È la Belle Époque palermitana quella che sboccia davanti ai suoi occhi, il periodo in cui molte famiglie scelgono di vivere in quest’isola colta e produttiva.
«È stata una ricostruzione della città, della Palermo liberty – risponde Alessia Franco durante l’intervista di Tele One – e anche una costruzione di due personalità che sono quelle delle due bambine che si incontrano. La storia è un romanzo di formazione: la bambina benestante che viene dalla Germania in Sicilia, un’isola che accoglieva persone che volevano migliorare la loro condizione, e la bambina povera che viene da Danisinni, quartiere assolutamente degradato. Da questo incontro nasce una storia di accoglienza in cui non si sa chi accolga chi».
Il libro è impreziosito dalla presentazione di Moni Ovadia che descrive l’incontro tra le due bambine come qualcosa di così potente da superare la grande differenza di classe, che non si frappone neppure per un istante tra loro. «Josetta accoglie Sisidda con l’autenticità senza mediazioni con cui si accoglie una coetanea, per condividere con lei una stagione irripetibile della propria vita». Ad entrambe spettano bellezza e felicità, senza distinzioni.
“Con lo sguardo in su” è un antidoto alla volgarità e alla discriminazione, di una delicatezza palpabile, una complicità autentica che educa al valore della solidarietà e della dignità umana al di là di ogni status sociale. Un libro di formazione per ragazzi, ma indispensabile anche per gli adulti: poiché saranno i primi a dover trasmettere ai propri figli questi valori, lasciar germogliare in loro il sentimento della bellezza, del rispetto e dell’apertura verso il prossimo.