#Fuoriscaffale è la nuova rubrica dedicata alle anteprime editoriali. Spazio Cultura Edizioni partecipa con l’incipit del romanzo “Sotto le stelle di Roma” di Massimo Benenato, figlio di Francesco Benenato, in arte Franco Franchi. Il libro uscirà in libreria il 23 marzo.
SABATO
Uno
«È un’incredibile opportunità, un vero colpo di fortuna… ci saranno tutti i mostri sacri e io sarò in mezzo a loro, ti rendi conto? Al solo pensiero mi sento svenire… no, no, calmiamoci… meglio non farsi prendere dal panico e rimanere concentrati… oddio! Come faccio a restare tranquilla se non ho ancora deciso cosa mettermi?» «Forse potresti…» «Ho detto niente panico, va tutto bene… non è così complicato come sembra, basta farsi venire l’idea giusta… ma quale? Dammi un consiglio invece di fare scena muta… no… aspetta, forse ho trovato… sì, mi sembra perfetto. Grazie, sei un angelo. Vado… mi raccomando fatti trovare pronto, passo a prenderti tra un’ora.» Eugenio se ne stava davanti all’armadio in mutande, indeciso se indossare l’intramontabile abito scuro da ricevimento o sfoggiare un abbigliamento meno formale. Della breve e concitata telefonata, ricevuta mezz’ora prima dalla sorella, aveva afferrato solo poche informazioni marginali, insufficienti a dargli un’indicazione precisa su dove avesse intenzione di condurlo questa volta. Era sempre la stessa storia: quando Elvira si faceva prendere dall’euforia diventava impossibile districarsi tra le frasi convulse che era capace di sfornare, tanto che ormai era del tutto normale sentirle portare a termine un discorso senza che facesse mai riferimento al soggetto. In ogni caso non era difficile intuire che si trattasse dell’ennesima festa mondana, una di quelle serate seducenti in cui era d’obbligo presentarsi al massimo della forma. Ormai Eugenio si era abituato alle travolgenti convocazioni che la sorella gli prospettava all’ultimo momento e sebbene alle volte gli risultasse faticoso farle d’accompagnatore, non le aveva mai negato il proprio sostegno. “Uragano Elvi”, come l’avevano soprannominata Sotto le stelle di Roma in famiglia, era una promettente attrice e si sa che nell’ambiente dello spettacolo le riunioni gaudenti sono un’irrinunciabile fonte di approvvigionamento lavorativo. Diede un’occhiata alla sveglia poggiata sul comodino: erano quasi le venti. A quanto pareva si era dilungato troppo sotto la doccia e adesso non aveva più tempo per gingillarsi. Forse era meglio rompere gli indugi e infilarsi l’elegante abito grigio di Armani che utilizzava nelle grandi occasioni. «Puntare sul classico non tradisce mai,» si disse persuaso. Lo prese servendosi dell’asta e, dopo averlo tolto con cura dalla stampella, lo stese sul letto. Chiuse l’anta di sinistra e aprì quella di destra, scorrendo con sguardo soddisfatto le varie camicie allineate; ne tirò fuori una bianca da gemelli e, accertatene le condizioni, l’adagiò di fianco al vestito: era stirata da manuale ed emanava un gradevole profumo di pulito. Da quando era andato ad abitare da solo aveva sperimentato sulla propria pelle quanto fosse dura la vita del casalingo, quanta fatica richiedesse mantenere la casa vivibile. Disordinato e pigro in famiglia, nell’arco di un anno si era trasformato in una persona attiva e diligente, divenendo un indefesso sostenitore dell’ordine. Naturalmente, all’inizio, era dovuto ricorrere all’aiuto della madre e spesso della lavanderia all’angolo, poi però si era messo d’impegno e con insospettata caparbietà, aveva fatto ricredere chi aveva previsto un suo ripensamento, imparando alla perfezione tutti i segreti di quello che adesso considerava un vero mestiere. Certo era stata una decisione che aveva richiesto una seria riflessione e dei conti molto accurati, ma alla fine si era rivelata pienamente azzeccata: sull’orlo dei trentacinque anni non era ammissibile continuare a rifugiarsi sotto le ali protettive dei genitori. Le privazioni e gli sforzi sostenuti erano stati totalmente ripagati ed anche se il periodo d’assestamento era stato piuttosto lungo, oggi non avrebbe rinunciato alla libertà conquistata per niente al mondo: era troppo gratificante sentirsi autonomi e artefici della propria vita.
“Sotto le stelle di Roma”
di Massimo Benenato
prefazione di Antonio Fiasconaro
Eugenio ed Elvira, due fratelli, lui musicista e lei promettente attrice, si stanno recando ad una serata mondana in compagnia del loro amico Marcello, vulcanico dentista vicino di pianerottolo, amante del gossip e della vita gaudente. Durante il tragitto verso la villa, dove si tiene la festa, il destino vuole che soccorrano Paola Dini, la più grande attrice del mondo, rimasta in panne con la propria auto. Per ringraziarli dell’aiuto, la diva li invita al tavolo con i propri ospiti, tra cui Ajna, una donna indiana dotata di capacità al limite della credibilità, innescando una serie di intrecci amorosi, situazioni impreviste e colpi di scena dai risvolti insospettabili. Tutto si svolge in pochi turbolenti giorni che cambieranno la vita esteriore e interiore di ogni personaggio per sempre. Come sfondo, Roma e alcuni dei suoi luoghi più belli. Il romanzo è un invito alla riflessione sui rapporti umani e amorosi, sulla bellezza della diversità e sul significato più ampio della vita. Ogni personaggio rispecchia questi temi, rappresentando la realtà di oggi.